Tienimi la mano.

Cammini accelerando il passo, cerchi di starmi dietro con le tue gambine piccole.

A volte inciampi nei tue passi ancora troppo leggeri e distratti, mi chiami papà, mi canti una canzone.

Io cerco sempre di tenerti ben salda la mano, mi piace sentire come mi stringi quando stai per fare un salto o quando ti tieni a me se stai per cadere.

Ti ascolto, non sempre riesco a sentire la tua vocina, le auto urlano sempre di più, tu ripeti dolce, ripeti piano e allora io rispondo quel che posso e come posso. La tua voce è sottile e armoniosa e non pare fatta se non per cantare e sorridere.

Ancora una volta salti, ti arrampichi su di un muretto e ancora mi tieni la mano, ti senti sicura se mi stringi le dita, sai che salterai ed io sarò lì a non farti cadere, io so di essere con te a saltare in un attimo di tempo che vorrei infinito. 

Mi metto sempre tra te e la strada, è istinto, è protezione, le auto urlano ma tu sei lì e io non posso che sentire indistinto il rumore del tutto, tutto fa rumore ma tu no. 

Saluti, alzi la mano e la muovi nel gesto semplice di uno ciao; armoniosa e innocente e ti stringo la mano perché quando ti rispondo ti illumini di gioia vera e cara. Non guardo mai gli occhi di chi risponde al tuo saluto, ma guardo te e anche io rido semplice e vero come quando ero bambino.

A volte dici di esser grande e che, al sicuro e lontano da pericoli, vuoi camminare senza darmi la mano; io lascio la presa e rallento affinché tu possa sentirti libera, libera di volare a due passi da me nella tua fantasia di esser grande. Ti fermi, ti volti e torni da me dandoti il sollievo del tuo papà e dandomi il sollievo di sentire la tua piccola manina.

Le auto urlano, le persone parlano, ma io e te camminiamo lungo una delle tante strade che farai, le strade sono state tante per me e lo saranno per te. Uniche, magnifiche, inebrianti, le strade del mondo sono strette e larghe, con dei gradini dove puoi saltare e delle discese dove potrai correre. Le tue strade ora, per ora, sono le nostre.

Più piccola ti appendevi alle nostre braccia e i tuoi piedini si sollevavano in un lungo altalenare e sorridevi persa nella sensazione di volare, le braccia mie e di mamma ti alzavano nel sogno e il tuo viso si trasformava nel nostro sogno vivo e ridente.

Io cammino con te e le auto non urlano più, la gente forse sbraita ma io non l’avverto, il tempo passa e non pesa, le auto forse passano ma ormai nemmeno le vedo. 

Quando il mondo, il senso della vita si risolve in una manina e al candore della tua voce allora il mondo è il posto più bello che ci sia.

Con te non ho paura e solo perché mi tieni la mano.

3 risposte a "Tienimi la mano."

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